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Porfido
Il porfido è pietra di cristalli che spiccano su un fondale di microcristalli; nonostante la durezza e la difficile accessibilità, è anche l'unico superstite dell'ultima stagione di estrazione: quella contemporanea.
Il porfido è pietra di cristalli che spiccano su un fondale di microcristalli; nonostante la durezza e la difficile accessibilità, è anche l'unico superstite dell'ultima stagione di estrazione: quella contemporanea.
I porfidi sfruttati come pietre ornamentali in Valle Camonica appartengono principalmente alla formazione della Vulcanite di Auccia; essa affiora soprattutto nelle valli laterali sul fondovalle camuno, alla base del versante sinistro tra Sacca e Montecchio, e del versante destro tra Boario e Val Grigna, con degli affioramenti anche nella zona di Rogno. Questa pietra è costituita da rocce a tessitura porfirica, con alcuni cristalli dalle dimensioni maggiori (detti "fenocristalli"), immersi in una massa di fondo microcristallina. Essendo ricco in quarzo, il porfido è piuttosto duro, difficile perciĆ² da tagliare e lucidare, ma molto resistente. L'unica cava ancora attiva si trova a quota 1960 m slm, presso Località Co de Mort (Bienno).
ApprofondisciTra le sei principali pietre camune, il porfido è molto probabilmente quella con la storia più recente: forse proprio a causa della durezza del materiale, non risultano notizie circa la sua estrazione in cava prima dell'inizio del Novecento. La documentazione più datata risale al 1912, anno in cui lo scalpellino biennese Giuseppe Bellicini fece richiesta di concessione al proprio Comune per la cava in Località Sesa, nella valle del Travagnolo. Le attività iniziarono l'anno successivo coinvolgendo Timo Bortolotti della Sassi & Bortolotti, il cui partner torinese avrebbe giocato un ruolo chiave. Il porfido di Bienno venne infatti impiegato nella realizzazione del monumento al Re Umberto I a Roma in Villa Borghese e in quello a Giovanni Bosco a Torino. Nonostante l'accessibilità difficoltosa alla cava, le attività di estrazione proseguirono anche nell'immediato dopoguerra, ad esempio per la creazione del nuovo basamento per il monumento a Garibaldi, a Bergamo.
ApprofondisciIl porfido della Valle Camonica è oggi la sola pietra locale a godere di un vero valore di mercato. Stiamo infatti parlando dell'unica pietra camuna a venire utilizzata in quantità ragionevoli da aziende del posto (Pedretti e Moncini in primis) per opere lavorative, quali la realizzazione di rivestimenti. Se parlando delle altre cinque pietre lo sguardo volge per forza di cose al passato, nel caso del porfido possiamo osservare il presente, il futuro e le peculiarità di un'imprenditoria contemporanea e proficua. Il porfido è infatti utilizzato per lavori di elevata qualità, di alta architettura, ed è richiesto quasi come bene di lusso; ne va da sé che ciò implichi l'impiego di tecniche di produzione all'avanguardia, alta meccanizzazione e un tocco di manualità artigianale.
La famiglia Moncini si racconta ripercorrendo
storie di scalpellini in Valle Camonica e all'estero
Perchè le maestranze scelsero la Valle Camonica?
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di scalpellini rievocati da Moncini
Cercare storie di cave e scalpellini significa anche inseguire curiosi aneddoti, date e pagine di documenti tra archivi locali e remoti. La ricerca storica del progetto LA MEMORIA DELLE PIETRE - a cura di Alberto Bianchi - ha consultato svariate fonti, portando alla luce diverse tipologie di materiali: dalle fotografie d'epoca alle mappe, dalle illustrazioni a tema alle carte di amministrazioni e regni che furono...
Un'interessante selezione di tale immenso patrimonio di memoria collettiva viene quindi restituita in questa pagina, fornendo un ulteriore livello d'approfondimento e consultazione dei contenuti relativi al porfido.